Ibrahimovic show a 39 anni in serie A: perché il Palermo non può puntare anche su Santana?

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Attaccanti 39enni entrambi ma con ancora tanta voglia di giocare. Questo è il fattore comune tra il centravanti del Milan Zlatan Ibrahimovic e la punta rosanero Mario Alberto Santana. Che l’età sia solo un numero lo testimonia lo strepitoso rendimento dello svedese: 12 gol in 8 partite, gli stessi di Lukaku (27 anni) ed Immobile (30 anni) ma con tante gare in meno disputate e la miglior media reti del campionato.

La doppietta del numero 11 rossonero appena rientrato dall’infortunio contro il Cagliari, oltre a sancire il primo posto per la squadra di Pioli in campionato, ha sottolineato ancora una volta la forza e la caparbietà di Ibrahimovic di non voler gettare la spugna nemmeno all’alba della quarantina. Un carattere forte e una mentalità vincente che lo svedese è riuscito subito a trasmettere al resto della squadra, portandola dal baratro alla vetta della serie A. E se il numero 11 del Milan riesce a fare la differenza perché non può farlo anche Santana?

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ibrahimovic - santana

L’ARMA A SORPRESA DEL PALERMO NEL GIRONE DI RITORNO?

Un calciatore di personalità è ciò che è mancato in questa stagione in campo nella squadra rosanero. L’argentino, dopo una buona stagione in serie D con Pergolizzi, sembra essere messo ai margini del progetto. Tre presenze ad inizio stagione ed un lungo calvario dovuto alla positività dell’attaccante al Coronavirus. Al suo rientro in campo è stato utilizzato con il contagocce da Boscaglia: 1 minuto con la Casertana, 11 con la Cavese e 2 minuti con la Virtus Francavilla. Una bandiera rosanero come Santana, capace di giocare con questa maglia dalla serie A alla D, relegata essere una semplice “mascotte” del club ha poco senso e sembra quasi un’insulto alla sua professionalità e figura.

L’anno scorso, come già detto, ha dato il suo contributo con 3 gol e 2 assist in 12 presenze. Tra l’altro, un aspetto da non sottovalutare è che nel campionato di serie C molto spesso vince chi ha più esperienza e l’argentino sicuramente ne ha da vendere. Potrebbe essere lui, il capitano, nei momenti difficili a trascinare la squadra e il reparto. Un attacco in cui i giovani Lucca e Rauti avrebbero bisogno di una guida d’esperienza che potesse condurli nella retta via.

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