Questo non è un articolo che vuole, per forza, difendere la Sicilia ed il popolo della Trinacria. Interessa davvero a qualcuno uno scritto chilometrico che si erge a baluardo di una Regione italiana tra le più belle in assoluto? No, ovviamente. Ci piace il giornalismo frizzante e parlare dell’ovvio, molto spesso, annoia anche noi. La storia siciliana ha vissuto dominazioni, schiaffi e periodi di abbandono e, secondo voi, una valanga di dichiarazioni “colorite” può davvero rovinare la giornata ad un siciliano? No, ci preoccupiamo solamente delle situazione davvero importanti. E le dichiarazioni di Philippe Daverio, storico dell’arte, non ci sembrano così altisonanti da dover sprecare mezzo minuto della nostra esistenza. Però, ora che ci pensiamo bene, il nostro atteggiamento “intimidatorio” potrebbe uscire, ferocemente, allo scoperto.
QUALCUNO CI SPIEGA COSA È SUCCESSO CON L’ASSEGNAZIONE DEL TITOLO?
Ma sì, è palese: in presenza di ingiustizie o di situazioni poco chiare, capita d’inalberarci. Pensiamo sia nella natura dell’essere umano, dal nord al sud della nostra bella Penisola. Perché, in effetti, qualcosa di “strano” è davvero accaduta: il primo posto ne “Il borgo dei borghi” 2019, trasmissione condotta da Camila Raznovich che premia la bellezza di paesini poco conosciuti, era stato conquistato, a suon di voti a pagamento, da Palazzolo Acreide (Siracusa) che aveva battuto nettamente la ridente Bobbio (Piacenza). Peccato che il signor Daverio, cittadino onorario del suddetto paesino, abbia cambiato completamente le carte in tavola eliminando la preferenza del televoto. Risultato? L’Emilia-Romagna la spunta sulla Sicilia. Tutto regolare, no? Qualcuno può spiegarci cosa è successo? Che criterio è stato utilizzato per l’assegnazione del titolo? Lo sapremo mai? Così, tanto per capire!
Ma va bene: tenetevi questo premio così edificante e torniamo a pensare alle cose serie della vita. Invece, dopo aver ingoiato il boccone amaro, siamo stati testimoni delle dichiarazioni, deliranti perché diversamente sarebbe difficile apostrofarle, dell’affabile storico dell’arte che ha pensato bene, dopo aver dato un gancio destro alla Sicilia, di ballare sul corpo appena offeso. E questo non ci piace, nemmeno un po’. Non possiamo accettare di essere insultati soltanto per aver chiesto, giustificate, delucidazioni in merito all’accaduto.
LE PAROLE DI PHILIPPE DAVERIO SULLA SICILIA ED I SICILIANI
La vittoria di Bobbio ispirata, forse meglio dire “ribaltata”, da Philippe Daverio può annoverarsi tra i “conflitti d’interesse”. Non a caso, “Le Iene” hanno chiesto immediatamente spiegazioni. Ecco cosa ha detto il critico d’arte a Ismaele La Vardera, loro inviato: “Quella dei siciliani contro di me è una intimidazione, tipica della loro cultura, a me la Sicilia non piace, lo posso dire? La Trinacria poggia con un piede e a terra, sono terroni che rosicano. Sono spaventato da loro e non ci torno, poi il cannolo ha la forma della canna mozza e mi fa paura…”
È arrivato, qualche ora dopo, il post di scuse dell’uomo nato a Mulhouse che, tanto per cambiare, attacca il conduttore de “Le Iene“, reo di averlo attirato in trabocchetti mediatici. Onestamente, visionando l’intervista, a noi sono sfuggite questi pericoli dialettali nei quali sarebbe incorso lo storico dell’arte che era stato designato dal Sindaco di Palermo, nel 2005, come consulente del “Festino di Santa Rosalia“. Scelta estremamente saggia, no? E se qualcuno si è offeso per il termine “maleducato” utilizzato nel titolo o se a qualcuno non fossero bastate le distinte parole proferite contro i siciliani, ecco un video che potrebbe farvi cambiare nettamente idea:
Altro da aggiungere? Non crediamo proprio.
TENETEVI IL VOSTRO TITOLO, SIAMO FUORI CONCORSO!
Siamo “terroni“, no? Detto da un maleducato, potrebbe diventare un complimento. Perché siamo, orgogliosamente, diversi da qualsiasi persona che, a pochi mesi dal tramonto del 2019, si diverte ancora ad utilizzare certi termini per screditare un popolo intero. Ma davvero pensate che, con tutte le nostre bellezze, abbiamo bisogno di un titolo emesso da una trasmissione televisiva? Siamo fuori concorso, non dobbiamo rivaleggiare con nessuno perché, da bravi sportivi, non ci piace vincere facile. La Sicilia è bellissima, la Sicilia è un faro storico dell’Italia, lo dicono i fatti. Non c’interessa questo riconoscimento ma, di contro, pretendiamo anche il rispetto e l’esaurimento di qualche, fastidioso, luogo comune che continua ad imperversare sulla nostra isola.
Daverio, non ti piace la Sicilia? C’è più spazio per chi se ne innamorerà. Ti fanno paura i siciliani? Forse avrai un valido motivo per temerli ma, senti a noi, nessuno ti darebbe motivo di avere altra pubblicità in più alle nostre spalle. Non ti piacciono arancine e cannoli? Ce ne faremo una ragione, anche se sarà estremamente difficile. Non per te ovviamente, ma perché crediamo fermamente nella bontà della nostra poesia culinaria che, così dicono, riesce a risvegliare tutti i sensi. Anche la simpatia, a volte.
Caro Daverio, una brillante carriera non giustifica mai un attacco puerile di quel tipo. Noi scrolliamo le spalle, guardiamo intorno a noi e ci beiamo di ciò che ci circonda. Con tutte le sue imperfezioni che, mai nessuno, tenta di nascondere. Perché il siciliano è così: fiero della sua terra ma estremamente orgoglioso della sua integrità morale. Una lezione che qualcuno dovrebbe imparare a dovere.
Piccola divagazione a tema nerd, come piace a noi: il signor Daverio partiva avvantaggiato, in quanto a simpatia. Come mai? Per le sue fattezze fisiche: ricorda in modo clamoroso Mr. Snoops, il tirapiedi della perfida Lady Medusa nel film “Bianca e Bernie“. È un peccato, onestamente, dilapidare tale tesoro…