È il protagonista meno prevedibile di questo Palermo che, sui suoi gol sta provando a costruire la scalata verso posizioni di classifica più “comode” in prospettiva playoff e, soprattutto, più consone alle ambizioni della tifoseria e alle speranze del club.
Lorenzo Lucca è l’eroe del momento, l’uomo copertina del buon momento della squadra di Roberto Boscaglia; si è caricato sulle giovani spalle l’attacco rosanero e nel suo primo anno tra i professionisti i suoi numeri sono già notevoli, tanto da aver attirato i complimenti di Cristiano Lucarelli, attuale allenatore della Ternana schiacciasassi del girone, uno che di attaccanti ne capisce, visto il suo curriculum da bomber, quando era calciatore. “Mai visto uno così forte, alla sua età ”, ha detto il tecnico degli umbri.
Certamente, mai visto uno così determinante, a soli venti anni. Lo dicono i numeri. Dieci gol, finora, e il tabù dei gol in trasferta cancellato con la doppietta di Torre del Greco, con la vittoria sulla Turris di mercoledì. E chissà a quanti potrà arrivare, da qui alla fine della regular season. I suoi gol, finora hanno fruttato ben dieci punti al Palermo, essendo stati decisivi in quattro pareggi e due vittorie. Da Cava de’ Tirreni, quando segnò Rauti in zona Cesarini, in poi, praticamente ha segnato sempre e soltanto lui: sei gol sui sette del Palermo; l’altro è la rete del 2-1 di Luperini, nel 3-1 al Bisceglie.
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10 GOL SEGNATI DAL 2 DICEMBRE IN POI
Lucca si era sbloccato contro la Viterbese, all’ottava giornata, con una doppietta, una delle tre firmate fino a ora in campionato e, di fatto, non si è più fermato. Almeno, in casa: lontano dal Barbera non riusciva a incidere, fino a ieri. Dieci gol, uno ogni 108 minuti giocati dal ventenne di Moncalieri che prima ha tolto il posto a Saraniti e poi se lo è tenuto stretto. Con questo ritmo, con tredici partite ancora in calendario, potrebbe aspirare a avvicinare quota venti, chissà . Quel bomber da venti gol tanto invocato dai tifosi potrebbe essere proprio lui.
Lucca è letteralmente esploso. I gol gli hanno dato sicurezza, hanno spazzato via lo scetticismo e le ironie su quel giovane lungagnone, forte, ma legnoso che lo avevano accolto a inizio campionato. La rete segnata in Serie D, al suo esordio in rosanero, era stata casuale e poco poteva dire su quel giovane di scuola Torino. La società aveva puntato tanto su di lui, ma aveva cominciato il campionato come vice Saraniti. E le volte che era sceso in campo per spezzoni di partita, aveva attirato soprattutto critiche, alle quali rispose con un’esultanza polemica, dopo il primo gol. Nel suo mirino c’erano i giornalisti, si disse. Quello fu un grave errore comportamentale, ma può essere derubricato a peccato di gioventù. Nessuno lo ricorda, ormai, meglio così.
UN CENTRAVANTI DINAMICO
Da allora è cresciuto moltissimo, ha trasformato in carica agonistica l’impetuosità che lo portò anche a polemizzare con Luperini, in una partita in trasferta. Ora fa reparto da solo. La gara di Torre del Greco ha detto molto del tipo di giocatore che è: non ha paura di lottare, di fare a sportellate coi difensori; spesso fa fallo, per l’irruenza di un fisico da corazziere, ma il povero Di Nunzio, per fermarlo ha spesso dovuto ricorrere al fallo tanto da prendere un giallo già nel primo tempo. Fa la punta centrale, ma è molto mobile, lo abbiamo visto tornare a dare una mano ai difensori sui calci piazzati degli avversari per sfruttare la sua altezza sui cross in area rosanero.
LA SQUADRA SEMBRA GIOCARE IN FUNZIONE DI LUCCA
Nelle ultime partite abbiamo visto un Palermo meno votato a un giro palla abbastanza sterile e monotono, è significativamente aumentato il numero di cross in area e questo cambiamento, qualora confermato, potrebbe favorirlo ancora di più, se il suo stato di grazia dovesse continuare. Segna di testa, di piede, da due passi dalla linea di porta, come nel gol del pari al Bisceglie, dimostrando anche senso della posizione, come da lontano, come nella cannonata su punizione contro il Bari. Un gol che ricordava quello di Adriano dell’Inter contro il Real Madrid, al Bernabeu.
A proposito di paragoni, c’è chi lo accosta a Luca Toni, per il fisico, per i movimenti, per la prolificità , giocando pure con il suo cognome e il nome del bomber entrato nella storia del calcio italiano con il mondiale vinto nel 2006. Un paragone che è un auspicio per la sua carriera appena iniziata. È legato al Palermo fino al 2024, ma chissà fino a quando le sirene di mercato non cominceranno a cantare alle orecchie del giocatore e a quelle del club. Crescere è un’ambizione di tutti, è naturale. L’auspicio è che Lucca e il Palermo possano crescere ancora insieme.