Moto Gp, è morto Fausto Gresini: dall’errore alla beffa del destino

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Si è spento all’età di 60 anni Fausto Gresini, uno dei simboli italiani del motociclismo. Il manager del team che porta il suo nome è scomparso in mattinata dopo un lungo calvario in un ospedale bolognese per le conseguenze generate dal Covid-19, virus che gli ha causato una grave infezione polmonare. La notizia della sua scomparsa è cominciata a circolare nella tarda serata di ieri, quando però l’ex campione della 125 era ancora vivo, seppur in gravi condizioni.

Poco dopo la mezzanotte, dopo che l’annuncio della morte di Gresini era stato pubblicato dai più importanti quotidiani nazionali, sportivi e non, è stato il figlio Lorenzo a smentire il fatto. Voglio ringraziare la stampa che ha avuto così tanto tatto nel comunicare e divulgare una notizia non verificata, siete proprio avvoltoi! Il mio grande babbo sta molto male, ma il suo giorno non sarà oggi, aveva scritto sul suo profilo social il ragazzo. Tant’è che un giornale ben noto, come la Gazzetta dello Sport, si è dovuto scusare per avere rimportato un’informazione non corretta.

La beffa del destino però si è riversata su Gresini, che questa mattina è deceduto. A darne notizia, questa volta, è stato proprio il suo team. “La notizia che non avremmo mai voluto darvi e che siamo costretti a scrivere. Dopo praticamente due mesi di lotta al covid, Fausto Gresini ci lascia con 60 anni appena compiuti”, ha scritto il Gresini Racing team su Facebook.

DA MOTOCLISTA A MANAGER

Gresini, nella carriera da motociclista ha conquistato ben due titoli della classe 125 nel lontano 1985 e nel 1987. Una volta avvenuto il suo ritiro dall’agonismo si è dedicato alla carriera di dirigente, alla guida del suo team fondato nel ’97. Il manager imolese ha lavorato al fianco di grandi campioni del calibro di Gibernau, Melandri, Edwards e Marco Simoncelli.