Palermo, con la Paganese la partita della malinconia

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Paganese-Palermo è, forse più di ogni altra quest’anno, la partita della malinconia.
La sconfitta casalinga contro la Juve Stabia, domenica scorsa, ha definitivamente spento ogni illusione di un recupero in classifica dei rosanero per guadagnare posizioni in grado di alimentare i sogni di promozione dei tifosi più ostinati attraverso i play off.

Poteva – doveva – essere la partita della svolta, invece è stata quella della delusione, l’ennesima in una stagione nella quale ogni volta che i rosa avrebbero dovuto spiccare il volo sono invece caduti rovinosamente: un’aquila con le ali da gallina. Così, tra un’umiliazione e l’altra, gli obiettivi si sono ogni volta ridimensionati, fino alle parole di oggi dell’allenatore Filippi che vede nella qualificazione ai play off il traguardo da tagliare a ogni costo: quello che doveva essere l’obiettivo minimo è diventato il massimo ottenibile e, per giunta, neppure scontato.

Certamente, è stato un anno sfortunato, pieno di contrattempi, ma soprattutto di errori, in campo, ma soprattutto fuori, e questi ultimi sono cominciati prima dell’inizio del campionato. I limiti tecnici e caratteriali di questo gruppo sono emersi tutti e la classifica, ormai consolidata, non può essere più veritiera del mediocre decimo posto di oggi. Così, pure l’impresa nel derby del Cibali, così come in quella di andata o le partite contro la Ternana, sono soltanto eccezioni a una regola che ha precipitato la tifoseria nella depressione e nella rabbia, plasticamente evidenziata dagli striscioni appesi da alcuni club ai cancelli dello stadio. Una tifoseria, per di più, disorientata e confusa dalle notizie che arrivano dal braccio di ferro nel club tra i soci, che non fa dormire sonni tranquilli per il futuro.

CLASSIFICA, TRA PLAY OFF E PLAY OUY

Fatta salva la passione per i colori rosanero, che accompagna la squadra ogni volta che scende in campo, la gara di domani sera in Campania se non ha più, purtroppo alcuna rilevanza ai fini della classifica in ottica play off, servirà per tenere lontane le inseguitrici e la zona calda della classifica. È triste dirlo, ma è così.

Questa squadra non ha gli strumenti per usare gli spareggi come trampolino di lancio per una promozione che avrebbe del miracoloso. In quest’ottica, decimo, nono o ottavo posto non cambierebbe alcunché, visto anche il regolamento dei playoff che premia, nelle prime fasi, le squadre meglio classificate, che giocheranno la gara secca in casa e con due risultati a disposizione su tre. Guardarsi alle spalle, oggi, è più realistico che alzare lo sguardo verso le zone elevate della classifica, per una squadra tanto discontinua, distratta in difesa e dai numeri tanto deludenti in attacco.


Il quartultimo posto, che significa play out, attualmente occupato dalla Vibonese con 26 punti, ne dista 10 dai 36 del Palermo. Guardarsi alle spalle, oggi, è più realistico che alzare lo sguardo verso le zone elevate della classifica, per una squadra tanto discontinua, distratta in difesa e dai numeri tanto deludenti in attacco. Vincere a Pagani non sarà affatto facile, contro una squadra che coi suoi 24 punti lotta per evitare i play out e che in casa è in serie utile da cinque partite. Sarà una battaglia, alla quale il Palermo si presenterà senza la sua principale bocca da fuoco, Lucca. Ma il dubbio vero è: quale versione di sé stessi presenteranno i rosanero, quelli volitivi e “eroici” di Catania o quelli scialbi e inoffensivi di tante altre gare in cui hanno deluso ogni aspettativa?

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