Oggi basterebbe scrivere “Palermo – Corigliano 6 a 0 e decima vittoria di fila” per iniziare e chiudere il pezzo. Ma la partita di oggi è stata anche tanto altro.
LA SOLITA FESTA
Non ci riusciamo ad abituare: vedere gli avversari che applaudono la Curva Nord è sempre un momento di festa. E quando il gruppetto di coriglianesi al 30° del primo tempo espone uno striscione pro – Palermo arriviamo all’emozione pura, quella di un calcio che non c’è più ed al quale ci eravamo completamente disabituati
MUSICA ROSANERO
In campo manca Santana, ma la musica non cambia. Gli assolo li suona Ficarrotta, Martin dirige l’orchestra, Ricciardo decide di fare la voce grossa davanti la porta del Corigliano e le percussioni Martinelli e Kraja non smettono un attimo di entrare nei timpani avversari.
VERTISERC E MICROSERC, MA ANCHE VALIUM E XANAX
Al dottore l’abbiamo detto che le vertigini non accennano a smettere e prontamente ci ha detto di associare il Microserc al Vertiserc. Allo stesso tempo, però, ci ha sentito troppo allazzati e, visto che il campionato è ancora lungo e non vuole perdere pazienti come noi, ci ha suggerito una dose da cavallo di Valium E Xanax.
IL SECONDO TEMPO DELLE NOVITÀ
Solitamente i rosa danno tutto nel primo tempo per poi calare nella ripresa. Quest’oggi, invece, due gol nel primo tempo e ben quattro nel secondo. Ma due sono le notizie più importanti di questa seconda frazione: la prima è che dal 55° non c’è più stato il sole e per la prima volta qeust’anno siamo scesi sotto i 50 gradi! La seconda è che con l’ingresso in contemporanea di Accardi e Sforzini c’erano più nasi rotti in campo che in un reparto del CTO!
LE PAGELLE DI PALERMO – CORIGLIANO
Pelagotti 7. Due parate per “Iceman”: una al 3° ed un’altra bellissima sotto la traversa al 73°. Chiede il cambio all’82° per trovare l’acqua calda nelle docce.
Dal 82º Fallani s.v.
Doda 7. Partiamo dalle note dolenti: un appoggio pericolosissimo indietro ed un giallo sul 5a0 utile come un calippo al Polo Nord. Per il resto, partita sontuosa con un rigore conquistato ed un movimento ossessionante sulla sua fascia di competenza. Come dice la canzone “Doda joya, doda beleza”!
Lancini 6. Talmente schiffarato che gioca tutto il match con l’intenzione di ripetere l’assist meraviglioso di due settimane fa. Non ci riesce e allora chiede il cambio. Scherzi a parte, speriamo sia un infortunio di poco conto.
Dal 65º Accardi 6. Niente infortuni, niente autogol, niente gol annullati: vuoi vedere che l’attasso è finito? Bentornato Andrea!
Crivello 6. Nelle rare volte in cui provano ad impensierirlo sfodera tutta la sua esperienza e manda k.o. gli avversari in scioltezza.
Vaccaro 6,5. Dopo la peste, le cavallette e lo tsunami, finalmente a Palermo un terzino sinistro di corsa e sostanza: Roberto Vaccarlos. Ciliegina sulla torta un assist al bacio per il gol di Martinelli.
Kraja 7,5. Anima di un centrocampo che farebbe un figurone anche in categoria superiore. Dicono abbia solo 19 anni: dopo lo scandalo passaporti, quello delle carte di identità?
Martin 8. Cervello di questa squadra. Segna con un missile dallo svincolo di Bagheria e gioca un match con l’eleganza di un ballerino classico e la precisione di un ingegnere. Una specie di Pirlo. Ma molto più forte.
Martinelli 7.5. Lui è il cuore della mediana rosanero. Moto perpetuo mai fine a sé stesso, mette anche lui il sigillo in questa giornata di festa.
Dal 76º Mauri s.v.
Ficarrotta 7.5. Sfrutta l’occasione della maglia da titolare segnando il gol che sblocca il match con un arcobaleno che si incastona sotto la traversa. Gioca settantacinque minuti nei quali manda al manicomio la difesa calabra, manda in porta Ricciardo e “rischia” più volte la doppietta personale. Tecnicamente sopra la media.
Dal 76º Lucera s.v.
Felici 6,5. Altro elemento con la carta di identità taroccata. Alle volte si guarda troppo allo specchio, ma palla al piede semina sempre scompiglio in terra calabra.
Ricciardo 7. I primi 55 minuti sembrano la prosecuzione di Halloween: tanto sacrificio ma gol sbagliati a tignitè (anche per merito dell’estremo difensore del Corgiliano) e un po’ di sfiducia. Dopodiché un calcio di rigore ed un gol davanti la porta con un numero di rock’n’roll acrobatico, gli valgono un’altra doppietta casalinga. Ricciargol-gol-gol-gol!
Dal 68º Sforzini 6. Venti minuti di gara che gli regalano la gioia del gol in pieno recupero.
Pergolizzi 10. Come le vittorie di fila conquistate. Intendiamoci, Saruzzo guida una Ferrari. Ma se non avesse saputo guidarla decentemente si sarebbe schiantato alla prima curva. E invece ha costruito una squadra con un’identità, nei ruoli e nel gioco. Tiene tutti sulla corda, giovani e meno giovani, facendo sentire importante ognuno di loro. Sa di essere l’allenatore della corazzata Palermo e sfrutta al massimo l’enorme potenziale a disposizione. Forse con lui giocherebbero pure Gunnarsson e Ingegneri, ma questo è solo un mio piccolo sogno.