Lucca è il presente e deve essere il futuro di un Palermo ambizioso

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La prodezza di Lorenzo Lucca varca l’oceano e, direttamente dagli Usa, è Tony Di Piazza non manca di complimentarsi con l’enfant prodige del Palermo per la sua tripletta che ha steso la Casertana e riportato il Palermo al nono posto. Lucca oggi ha fatto tredici, come i gol segnati in stagione, nel suo primo campionato da professionista. Una buona Pasqua, per lui che si è portato a casa il pallone, come tradizione per chi marca una tripletta, e per i tifosi rosanero, che a fine partita hanno potuto tirare un sospiro di sollievo per quegli ultimi minuti diventati difficili senza un vero motivo. È andata bene e dobbiamo dire grazie a Lucca.

Il Palermo con lui ha vinto una scommessa e trovato un tesoro, perché di estimatori ormai il ragazzo ex Torino ne ha tantissimi e continuano a crescere. Il club rosanero ha respinto le prime avances di qualche pretendente, ma siamo certi che a fine stagione in tanti busseranno alla porta di Sagramola e Castagnini per riprovarci. Così come è facile immaginare che lo stesso giocatore ambisca a palcoscenici più prestigiosi della Serie C, è normale. Per puntare in alto, però, il Palermo dovrà trattenere l’attaccante che, da solo, ha segnato più di un terzo dei gol stagionali della squadra, costruendo anzi intorno a lui un progetto tecnico vincente. E lui dovrà avere la maturità e la pazienza per frenare la voglia di bruciare le tappe di una carriera ancora agli inizi.

LA CARRIERA DELLA PUNTA IN ROSANERO

Scorriamo indietro il nastro del campionato, partendo anzi dalla scorsa stagione. Lucca è arrivato a gennaio 2020, in D, segnando al debutto un gol facile facile, mandando in rete praticamente con un tocco sulla linea di porta al Biancavilla. Quest’anno doveva essere la riserva di Saraniti, doveva crescere imparando dal palermitano; insomma non si puntava su di lui. Le perplessità sul suo conto erano tante, specialmente dopo le prime apparizioni da subentrato; poche luci e tante ombre per un rendimento non sufficiente, incapace di incidere, e qualche atteggiamento non proprio irreprensibile. Evidentemente, la voglia di entrare e spaccare il mondo a suon di gol non riusciva a sfogarsi nella giusta direzione.

LUCCA, DA BALOGH A TONI

Ma erano come le scosse che precedono un’eruzione, finché la lava finalmente non esce dal cratere e scatena tutta la sua energia. Per Lucca, l’eruzione è avvenuta il 2 dicembre, sotto forma di una doppietta alla Viterbese; gol e esultanza da rivedere, ma praticamente non si ferma più. Almeno, in casa. Segna a Casertana, Bari, con un missile su punizione da 30 metri che resterà nella memoria dei tifosi, e poi ancora col Teramo, con la Ternana e col Bisceglie, di nuovo una doppietta. Insomma, quello che sembrava un altro Balogh, diventa il nuovo Luca Toni.

Toglie il posto a Saraniti, che dimenticato in panchina da Boscaglia, si immalinconisce e innervosisce, e diventa titolare fisso, inamovibile. Chi sarebbe, così folle da rinunciare a un bomber dalla mira così micidiale? Segna in ogni modo, Lucca, di testa, di piede, da vicino e da lontanissimo; in più, aiuta a fare risalire la squadra, lotta su ogni pallone, torna a dare una mano al centrocampo, a fare valere la sua altezza sui calci piazzati anche in difesa. Insomma, un attaccante moderno e anche di più, grazie alla sua resistenza fisica e alla sua voglia di battagliare. Non ha paura di fare a sportellate coi difensori avversari, qualche volta pure eccedendo e non ha timori reverenziali dovuti all’età.

LO STOP PRIMA DELLA TRIPLETTA

Per qualcuno, ha un limite: segna soltanto in casa e fuori non riesce a incidere. E lui risponde a modo suo: doppietta, la terza in campionato, a Torre del Greco, e Turris battuta a domicilio. Poi, si prende una pausa, lunga quattro partite. Non si può segnare sempre. Lucca accusa anche una pausa mentale, per così dire, perché con la Juve Stabia subisce una espulsione inutile; un rosso diretto per qualche parola di troppo, dopo aver subito un placcaggio rugbistico, a risultato ormai compromesso. C’è ancora da crescere, evidentemente, ma a venti anni è più che comprensibile, perdonabile. E Lorenzo si è fatto abbondantemente perdonare.

Scontata la squalifica, è tornato in campo oggi, con una tripletta e non soltanto: è stato lui a conquistare la punizione da cui è nato l’1-0 ed è stato lui a rubare il pallone che poi Almici gli ha spedito in testa per il 2-0. Ora, con tredici gol è il terzo migliore marcatore del girone, insieme ai baresi Antenucci e Cianci e a tre reti di distanza dal capocannoniere Falletti della Ternana, che però hanno arricchito i rispettivi bottini con un bel po’ di calci di rigore (ben sei per il goleador rossoverde ex del Palermo).

Il tempo gioca a suo favore e, di conseguenza, del Palermo che si può godere la sua scommessa vinta. A Lucca auguriamo di continuare a segnare, magari con il pubblico del Barbera nuovamente presente sugli spalti, a inneggiare il suo nome, a farne il proprio beniamino, come quel Luca Toni al quale il giovane Lucca somiglia sempre di più.

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