Palermo, punto d’oro contro la Vibonese – Le pagelle

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Diversi i motivi per cui l’odierna Palermo-Vibonese passerà alla storia. In primis perché il Palermo non ha perso in casa, poi perché i rosanero non hanno preso gol negli ultimi minuti, perchè Filippi ci delizia con l’esordio da professionista di Buba Marong (che disputa un grande match!) e, infine, perché significa che un’altra partita di questo strazio di stagione ce la siamo levati di torno. Peccato che in questa rosa non ci siamo elementi del calibro di Sperduti, Ingegneri, Stefan Silva o Gunnarsson: in un’annata del genere troverebbero spazio anche loro. Tutto sommato un punto d’oro per il Palermo che riesce a mantenere una prestigiosissima posizione a cavallo del nono/decimo posto.

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Palermo-Vibonese, squadre schierate in campo

I primi quarantacinque minuti di Palermo-Vibonese sono l’ennesimo tentativo di uccidere il gioco del calcio. Occasioni zero, ritmi da circolo bocciofila e portieri impegnati come venditori di salvagenti a Courmayeur. Per i rosa solo un paio di conclusioni (si fa per dire) atterrate direttamente allo stadio delle palme, mentre la Vibonese prova a far male in contropiede. Aspettiamo il fischio dell’arbitro con la stessa ansia con cui si aspetta la mezzanotte a Capodanno. Finalmente arriva, che sospiro di sollievo.

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Il secondo tempo viaggia sulla stessa falsariga del primo. Vibonese pronta a ripartire e Palermo che sposta il pallone da qui a lì e viceversa senza alcun criterio e continuando a mettere palloni alti in mezzo che il povero Rauti non vede nemmeno. Una buona occasione per Valente al 50°, un tiro da fuori di Accardi e poi proprio Rauti si traveste da Farias di un Reggina-Palermo ciccando un colpo di testa da due passi. Resta solo il tempo di vedere Floriano sbagliare un’occasione a quattro centimetri dalla porta ed assistere ad un contropiede della Vibonese che fortunatamente – almeno stavolta – non si concretizza. Vorremmo svegliarci e dire “fiuuuuu, che brutto incubo”, ma eravamo ben svegli ed è tutto vero. Zero a zero in casa con la Vibonese: “ma quannu finisci ‘stu campionato…” 

LE PAGELLE

Pelagotti 6. Quando chiamato in causa risponde presente e non prende gol in pieno recupero: champagne per tutti!

Marong 7. Esordio da pro con personalità: prestazione nettamente migliore di tanti suoi compagni più pompati e dai nomi altisonanti. Se non è una casualità stupisce come in quasi due anni non avesse mai giocato prima.

Palazzi 5. Il difensore che non difende, l’impostatore che non imposta. Giocatore ingiustamente snaturato.

Dal 46º Accardi 6. Il solito cuore, la solita grinta. Ma questa squadra avrebbe bisogno di altro. Magari di qualità e trame di gioco.

Somma 5,5. Non c’è tanto da fare là dietro, eppure quando la Vibonese si affaccia dalle parti di Pelagotti sono leggerissimi brividi come stare nudi in balcone il 15 dicembre a Oslo.

Almici 5,5. Nessuno gli ha detto che Lucca e Saraniti sono out. Tanti, ma tanti inutili cross ed una leggera sensazione di sufficienza.

De Rose 4,5. Mai un’iniziativa, mai una palla in verticale, mai un’apertura. Gioca come se il pallone fosse infuocato liberandosene immediatamente con passaggetti da scuola calcio.

Luperini 4,5. Prova qualche inserimento, ma a centrocampo c’è o non c’è non cambia nulla. Da tutto l’anno.

Valente 6. Più confusionario e meno galoppante del solito, ma è uno dei pochi che raggiunge la decenza calcistica.

Dal 88º Peretti s.v.

Silipo 5. Non incide mai, ma è verto pure che si gli chiede il miracolo giocando cinquanta minuti ogni sei anni e mezzo.

Dal 54º Floriano 4. “Copia e incolla”, per gli amici. Sempre lo stesso movimento, sempre le stessa giocata ed un gol divorato allo scadere.

Santana 6. Palla al piede è sempre una spettacolo, ma non trova mai nessuno con cui dialogare e alla lunga la carta di identità gli presenta il conto.

Dal 71º Kanoute 6. Entra con lo spirito giusto seminando il panico sulla sua fascia.

Rauti 4. “Torello scatenato” si affanna nelle rare occasioni in cui il pallone casualmente finisce dalle sue parti, ma sostanzialmente non la vede mai.

Filippi 5. Da quando ha detto che questa squadra non è “Lucca dipendente” la sorte gli si è accanita contro. Persevera diabolicamente con Palazzi centrale difensivo nonostante un centrocampo latitante, mentre non fa notizia il cambio di Silipo dopo poco più di un tempo: abbiamo il colpevole da lapidare anche questa settimana. Adesso, però, attendiamo con ansia i vari “ci è mancato l’episodio”, “la squadra è viva”, “daremo tutto noi stessi”.

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1 commento

  1. Non ho più voglia di dire nulla purtroppo la squadra è questa una sola cosa ma che giornalisti sono che non contraddicono un allenatore che dice Ca…….te non veritiere

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