Nessuna offerta per i cimeli del vecchio Palermo. La storia… Costa, meglio averla “aggratis”

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Sulla data del 4 maggio avevamo fatto un nodo al fazzoletto che avremmo voluto sciogliere col sorriso sulle labbra piuttosto che con una terribile amarezza. Avremmo voluto scrivere che la società del presidente Mirri aveva riportato a casa la sua storia. Avremmo voluto scrivere che per il tramite del museo rosanero questa società aveva restituito ai tifosi del Palermo quanto defraudato loro da dirigenze oltremodo miopi. Invece ciao ciao lotto 69, addio coppe, addio storia: il Palermo F.C. non solo non si è aggiudicato nulla, ma non ha presentato alcuna offerta! Il più totale disinteresse.

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Il Palermo ha chiesto all'avvocato Costa il "prestito" della coppa

A diventare proprietario dei beni del vecchio Palermo è stato Massimo Costa, ex presidente del CONI Sicilia, al quale la società “rende le sue più grandi felicitazioni” e “chiederà nei prossimi giorni all’avvocato Costa la disponibilità della Coppa Italia di Serie C (omissis) per tutelare insieme la memoria collettiva della passione per il Palermo”. Avevamo previsto, tra il serio ed il faceto, che la società del presidente Mirri avrebbe puntato ai beni all’asta da svincolati, ma onestamente alla formula del prestito gratuito non c’eravamo arrivati.

Questa dirigenza continui pure con la sua politica di ciuccetti e slogan, prosegua a parlare di stampa prevenuta e tifosi a cui insegnare il “mestiere”. Da adesso in poi, però, abbia il buon senso di non utilizzare più la parola “appartenenza” facendone una sua bandiera. Da adesso in poi si renda conto che quella parola “appartenenza” tanto utilizzata come cavallo di battaglia si è trasformata, invece, in un cavallo di Troia e che – tanto per restare in materia equina – ancora una volta ha vinto quel famoso proverbio che dice che “il cavallo buono si vede a tiro lungo.

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