Dal Teramo al Teramo: la caccia alla promozione ripassa dal via, ma ora è un altro Palermo

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Si comincia dal Teramo. No, non è un remake del campionato già giocato, seppur forse rigiocarlo ora potrebbe non essere un male. Si tratta piuttosto di un nuovo inizio, un mini-campionato più breve, dove però chi perde è fuori e solo chi arriva alla fine conquisterà la promozione in serie B.

Di certo le prime impressioni che si erano avute il “lontano” 27 settembre scorso, al pronti via della stagione, non erano state quelle di una squadra che potesse competere ad alti livelli. In quell’occasione il Teramo fece un sol boccone del Palermo; anzi, per meglio dire, mangiò i rosanero in due round, con i gol che nella ripresa avevano sancito, più che la superiorità degli avversari, la pochezza di idee e organizzazione di gioco della squadra rosanero.

Era chiaro però che la prima partita giocata “non faceva testo”, vista una rosa allestita con tanti elementi nuovi, allenatore compreso; la totale assenza di amichevoli precampionato aveva fatto il resto. Tuttavia nelle tre partite successive i rosanero raccolsero solamente un punto, contro una Ternana che avrebbe poi ammazzato il campionato. Poi un continuo cadere e rialzarsi, ricadere e rialzarsi così tante volte da iniziare a suscitare inevitabili riflessioni sul possibile fallimento del progetto tecnico iniziale. Riflessioni che però, ancora, non toccavano la dirigenza rosanero, almeno apparentemente.

L’ASSE FRANCAVILLA – TERAMO

Così, un girone dopo, i rosa affrontano il Teramo al Barbera, proprio come accadrà nuovamente domenica prossima. Il Palermo, reduce dalla cocente sconfitta interna con la Virtus Francavilla, prende gol dopo appena 20 minuti di gioco e raddrizza la situazione poco dopo, con Lucca. Il resto della gara sarà il solito turbinio di sostituzioni fini a se stesse e poco altro, e la partita terminerà 1-1. Probabilmente fu proprio l’asse Virtus Francavilla-Teramo ad iniziare a suscitare nella dirigenza gli stessi dubbi che avevano già attanagliato da tempo tifosi ed addetti ai lavori.

Così, dopo quel 24 gennaio, i rosanero di Boscaglia collezionarono 8 punti in 7 partite. La goccia che fece traboccare il vaso fu la sconfitta di Viterbo del 27 febbraio, che costò la panchina a mister Boscaglia, dando vita alla gestione Filippi.

Adesso, dopo una schiacciante vittoria nell’ultima della regular season, contro la stessa Virtus Francavilla che all’andata aveva battuto in casa i rosanero, pare che si respiri un’aria del tutto differente rispetto ai precedenti stagionali contro il Teramo. Senza voler gettare la croce addosso a nessuno, è innegabile che la “cura Filippi” abbia sortito effetti positivi, in termini di rendimento, posizioni in campo e soprattutto punti in classifica, quelli che hanno permesso ai rosanero di acciuffare al fotofinish la settima posizione.

CI SONO I PRESUPPOSTI PER SOGNARE?

Il piazzamento raggiunto, i progressi evidenti, la condizione generale psicofisica della squadra in miglioramento, sono tutti fattori che devono servire da base di partenza per affrontare al meglio il “nuovo inizio”. L’auspicio è quello di arrivare alla fine o almeno poter dire di averci provato, ma sempre a testa alta.

Domenica si partirà con i playoff. Si inizia dallo stesso avversario che aveva battezzato l’esordio dei rosa nella stagione appena terminata. Allora andò male, ma adesso si respira un’aria nuova.

Al Palermo “basterebbe” mantenere il trend delle ultime cinque gare, in cui è rimasto imbattuto, collezionando 3 successi e due pareggi. Di contro il Teramo, reduce da un finale di stagione altalenante, con la “macchia” della sconfitta in casa di una Cavese ultima in classifica, ha un solo risultato a disposizione, ovvero la vittoria. Tuttavia, aldilà delle valutazioni “sulla carta”, se ci saranno i presupposti per sognare, come sempre, lo dirà solamente il campo.

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