Sperando che Brunori, per Mirri, non valga Lewandowski

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Lo scetticismo che accompagna l’approdo in rosanero di Brunori Sandri è per alcuni versi comprensibile. Lo è innanzitutto nella formula del suo trasferimento. Un prestito secco senza neanche il diritto di riscatto che se – come speriamo – l’attaccante facesse bene si tramuterebbe in un’ovvia valorizzazione del calciatore ad uso e consumo esclusivo delle casse bianconere.

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Brunori, prossimo attaccante rosanero

Lo è perchè, dopo la straordinaria stagione di Arezzo, nella quale Brunori ha messo in rete ben diciassette palloni tra campionato e playoff, la punta di proprietà della Juventus non è riuscito a compiere il definitivo salto di qualità nelle due successive in serie cadetta tra Pescara ed Entella. Nota di colore: il portiere di quell’Arezzo nel quale l’attaccante italo-brasiliano fece sfaceli era proprio Alberto Pelagotti.

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Se il Palermo vuole ambire a posizioni di vertice non può permettersi di sbagliare in un ruolo chiave come quello della punta centrale. Oggettivamente Brunori è un calciatore che in serie C potenzialmente può fare molto bene. Calciatore generoso, può agire indifferentemente da prima o seconda punta. Inoltre sa giocare per la squadra, tenendo palla e facendo salire i compagni. L’anno scorso, il presidente Mirri aveva dichiarato che “avere Saraniti era meglio che avere in rosa Cristiano Ronaldo”. Com’è andata? Appena cinque gol per l’attaccante palermitano tra campionato e playoff ed una voglia di sbolognarselo iniziata a gennaio ed appena finita con un viaggio di sola andata verso Taranto. Ecco, speriamo che quest’anno il presidente non faccia lo stesso con Brunori dicendo che è meglio avere lui piuttosto che Lewandowski.

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