Palermo da andamento lento e deludente. Col Monterosi è solo un pari

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Il “piccolo” Monterosi dimostra che il Palermo non è ancora “grande”. E se anche Giacomo Filippi aveva detto alla vigilia che la vittoria a Viterbo era essenziale, se i rosanero vogliono fare un campionato, appunto, da “grandi”, il pareggio, per 1-1 lascia in bocca l’amaro sapore della delusione. Ed è una delusione che ascriviamo alle scelte di mister Filippi.

Continua l’andamento lento del Palermo che non perde ulteriore terreno dal Bari soltanto perché la capolista ha pareggiato in casa con la Paganese, ma i rosanero escono dalle prime dieci posizioni della classifica. E’ l’ennesima prova che lascia perplessi, quella dei siciliani. Contro il Monterosi, neopromosso e fanalino di coda, dovrebbe essere il Palermo a menare le danze, ma si balla sulla musica decisa dai biancorossi di D’Antoni, un ritmo che i rosanero tengono, ma si vede che non è il loro.

MONTEROSI PERICOLOSO

I laziali hanno poche armi nel loro arsenale e una di queste è l’agonismo; la partita è tatticamente anarchica, tanti lanci lunghi alla ricerca delle punte, ma il Palermo dietro è attento. Filippi schiera ancora Luperini trequartista, lascia Almici in panchina e propone Giron a sinistra, spostando Valente a destra. Dove il numero 30 non sembra proprio a suo agio e, comunque, lascia ampi spazi per le folate di Cancellieri, il migliore in campo, oggi, che li sfrutta per arrivare spesso al cross. Fortuna per il Palermo che il Monterosi non abbia attaccanti dal fiuto del gol, altrimenti sarebbero stati guai; i difensori palermitani riescono sempre a sbrogliare la matassa, ma è una sofferenza che non era stata messa in conto. E soprattutto non era stata messa nel conto la difficoltà del centrocampo del Palermo di creare gioco e occasioni; De Rose soffre la pressione degli avversari, Luperini non riesce a supportare le punte e Fella si vede davvero poco.

LA SBLOCCA IL PALERMO

La partita è bella e vivace, ma con pochissima qualità tecnica e soprattutto con pochissime occasioni; il guaio è che il Palermo si adegua al gioco del Monterosi, anziché dettare il suo: la superiorità degli uomini di Filippi resta soltanto sulla carta. L’unico spunto del primo tempo porta al gol del vantaggio dei siciliani; sull’ennesima palla lunga, su Luperini, il Palermo conquista un fallo laterale, palla da Valente a Dell’Oglio che crossa in area per lo stacco vincente di Brunori.

IL GOL DEL PARI NELLA RIPRESA

Dovrebbe essere il gol che cambia l’andamento della partita, che dovrebbe spegnere l’entusiasmo che fa da benzina alla carica agonistica del Monterosi, ma dagli spogliatoi, dopo l’intervallo esce lo stesso Palermo del primo tempo e, soprattutto, lo stesso Monterosi che, col solito Cancellieri sfrutta l’ennesimo buco a sinistra, si accentra, supera la blanda opposizione di Valente e Dell’Oglio e scaglia una pietrata da fuori area che batte Pelagotti per il clamoroso 1-1. Finalmente, Filippi si scuote e comincia a cambiare il volto della sua squadra; fuori Giron e Luperini e dentro Almici e Odjer; Valente si sposta a sinistra e Odjer prende le redini del gioco che, finalmente si velocizza, pur senza creare niente di concreto.

Nemmeno l’inserimento di Floriano per l’ininfluente Fella porta risultati; il Palermo prende finalmente il controllo delle operazioni, ma di tiri in porta nemmeno l’ombra, di palloni a Brunori ne arrivano col contagocce e la difesa biancorossa è attentissima a chiudere ogni varco. Filippi cambia ancora, dentro Soleri e Silipo, forza e fantasia sgusciante, ma è Pelagotti a dover proteggere l’1-1 da un Monterosi che prova a fare l’impresa. Nel finale, ci provano Valente, Floriano e Silipo, ma il Palermo è un’arma caricata a salve e regala ai laziali la pagina più gloriosa della loro giovane storia.


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