Fischi al Barbera, il Palermo vince ma la coperta è corta

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Come sia volubile l’atteggiamento dei tifosi è risaputo. Non può certo fare eccezione quello dei tifosi del Palermo. Al termine della scorsa stagione la stragrande maggioranza di essi invocava, attraverso i social, la conferma di Giacomo Filippi alla guida della squadra. Svariate erano le motivazioni, dall’avere ridato una fisionomia di squadra alla armata Brancaleone messa su da Boscaglia, all’avere riportato al proprio ruolo alcuni giocatori impiegati in precedenza in posizioni improbabili. Da questo giornale qualche dubbio era venuto e, sommessamente e in punta di penna, si era fatto notare come alcune dichiarazioni del tecnico, soprattutto dopo la sconfitta di Avellino, evidenziavano una certa distonia tra l’atteggiamento mentale proposto e quello invece necessario per vincere le gare, soprattutto quelle da dentro o fuori.

Non voleva certo essere la nostra critica un invito a cambiare tecnico ma solo un suggerimento a riflettere a società e tecnico. La poca esperienza era l’alibi dietro al quale trincerarsi ed in cuor nostro speravamo che tutte le componenti societarie facessero un passo prodromico a colmare questo handicap. Durante l’estate proprio i dirigenti hanno operato, a nostro parere, in maniera ottimale, cercando e trovando calciatori sulla carta idonei a provare a vincere il campionato. L’organico, continuiamo a pensarlo, non appare affatto inferiore a quello delle formazioni parimenti accreditate con il Palermo al salto di categoria.

Le prime sei giornate di campionato hanno però messo in evidenza alcune fragilità per nulla fugate dalla partita di ieri vinta dai rosa con un pizzico di fortuna. Nonostante le convinzioni di Filippi che parla di modulo come certezza da dare ai giocatori, la continua proposizione di quello visto finora appare poco idoneo a questa formazione. La partenza a razzo della gara di ieri con un primo tempo quasi sempre in attacco, seguito da una ripresa più prudente, ha dimostrato, semmai ce ne fosse stato bisogno, che la proposta tattica dell’allenatore è come una coperta corta.

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ATTACCO CAPACE DI RENDERSI PERICOLOSO

È facile intuire come la squadra abbia una capacità di attaccare superiore a molte compagini del nostro girone ma, di contro, non sia in grado di contrastare le ripartenze e la pressione degli avversari. A dirla tutta si è anche avuta la sensazione, percepita proprio dai tifosi di cui parlavamo in apertura, che la presenza di un elemento come Silipo, capace di saltare l’uomo e mirare alla porta sia imprescindibile nello scacchiere d’attacco rosanero. I fischi all’indirizzo del nostro mister al momento della sostituzione del giovane attaccante romano ne sono una chiara dimostrazione. Le alternative in attacco sono, e anche questo è palese, parecchie, soprattutto se Brunori acquisisce continuità nel segnare e Soleri troverà l’intesa con l’attaccante di scuola Juve.

LANCINI PRESO DI MIRA

Ciò che merita attenzione è la fase difensiva. Il centrocampo è stato efficace nel filtro fino a quando sul terreno di gioco c’è stato Odjer, forse l’unico mastino in rosa per questo reparto. Ed è chiaro che in sua assenza la presenza di due centrali senza attaccanti che tornano indietro espone i difensori a figure barbine, come spesso è capitato ieri al pur bravo Lancini. I fischi e gli sfottó di una parte di pubblico al suo indirizzo ci sembrano però ingenerosi. Il ragazzo è stato tra gli artefici della promozione in C e merita almeno di essere sostenuto ed incitato quando gli capita di commettere qualche errore.

Quello che oggi auspichiamo, prendendo i tre punti di ieri come l’inizio di una risalita in classifica, è un po’ più di equilibrio. In primis da parte della tifoseria che deve imparare a non esaltarsi per una vittoria e a non deprimersi per una sconfitta, individuando nel primo caso artefici in un singolo elemento e nel secondo caso bersagli a cui tirare comode freccette. Equilibrio che suggeriamo anche al tecnico. Il suo profilo mai presuntuoso e sempre educato ci convince, le sue scelte tattiche e di interpreti spesso non ci trovano d’accordo. Abbia la capacità di analizzare numeri e prestazioni e si sbrighi a trovare l’outfit idoneo ai suoi modelli per evitare di rivivere il campionato altalenante dello scorso anno, che poco è piaciuto a noi e ai tifosi.

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