Il Palermo sbanca Vibo grazie a Leoluca – LE PAGELLE

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C’era un indizio per capire che oggi poteva essere la giornata giusta: il patrono di Vibo Valentia è, infatti, San Leoluca di Corleone. Chi meglio di San Leoluca poteva aiutare il Palermo del Presidente Mirri a vincere la prima partita in trasferta? il Palermo del primo tempo è di una bruttezza inenarrabile. Filippi dopo averci provato ad albero di Natale, a calza della Befana ed a colomba di Pasqua, pare aver optato per il modulo a “cannistro dei morti”. Meglio la ripresa quando è entrato nel Palermo il parametro zero Eolo (il re dei venti) ed i rosa hanno finalmente trovato la via del gol. Per quella del gioco aspettiamo la svincolata Arianna ed il suo filo, ma contano solo i tre punti e metteremmo la firma per altre ventisette partite giocate così e col medesimo finale

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Sbanca Vibo il Palermo. Due gol di Fella e uno di Soleri per i rosanero

PRIMO TEMPO

I primi quarantacinque minuti di gioco sono un’offesa verso il gioco del calcio. Offesa alla quale i rosanero partecipano con tutti gli effettivi in campo, da Pelagotti a Brunori. Il Palermo non riesce a mettere la testa oltre la propria metà campo e al 13° Golfo lascia partire un tiro-cross sul quale l’intesa tra Buttaro e Pelagotti – a proposito di Leoluca – sembra quella tra Orlando e Ferrandelli: palla in rete. La Vibonese potrebbe addirittura raddoppiare cinque minuti dopo, ma Pelagotti compie un vero miracolo su un tiro da due passi del rossoblù Risaliti. Si va tristemente verso il finire della frazione, la cosa più bella di questo Palermo è il tifo che la “12” non smette di offrire alla squadra di Filippi. Al 45° di nuovo Golfo (anche se in fuorigioco) colpisce l’incrocio dei pali ed un minuto dopo è Silipo a colpire il palo alla sinistra di Mengoni: sugli sviluppi Fella si divora una specie di rigore in movimento. Fine primo tempo, la sensazione è che solo un miracolo possa cambiare l’inerzia della gara.

SECONDO TEMPO

Miracolo che San Leoluca decide di compiere proprio nella ripresa. Al 49° alla prima “scampagnata” fuori porta dei rosanero è subito gol: De Rose prova da fuori, respinta del n.1 della Vibonese sulla cui ribattuta stavolta Fella indovina la rete. Passano dieci minuti e il Palermo sfodera la mossa segreta: il doppio colpo di Fella. Il 23 rosanero approfitta di una quantità di lisci della Vibonese visti solo a briscola in cinque e mette alle spalle di Mengoni. Riepiloghiamo per i meno attenti i poteri di San Leoluca: il Palermo l’ha ribaltata in trasferta e Fella ha segnato una doppietta. Lo stesso attaccante campano potrebbe addirittura fare tris (o poker, se contiamo l’occasione divorata nel primo tempo) ma manca l’impatto col pallone a cm. 0 dalla porta avversaria. Al 84° il Palermo la chiude: punizione di Dall’Oglio e Soleri prima prova a sbagliare e poi non può far altro che insaccare. Tre a uno. Quasi allo scadere, per la Vibonese, ci prova La Ragione ma era il calciatore meno adatto visto che la partita di oggi si è giocata più sul campo spirituale e dell’irrazionalità. Fischio finale – udite, udite – il Palermo ha vinto in trasferta e ringrazia San Leoluca di Corleone.

LE PAGELLE

Pelagotti 6. Sul gol della Vibonese è comproprietario della cappellata. Si riscatta subito dopo e poi vive una giornata di tranquillità che in confronto le SPA sono lavori forzati.

Almici 4. Gli avranno spiegato che c’è vento e allora gioca con le pietre in tasca. Ma devono essere macigni visto che sembra inchiodato per terra.

Dal 51° Doda 6,5. Sprinta avanti e indietro con buona lena, alternando buone giocate offensive a preziose chiusure difensive.

Buttaro 5,5. Sul gol rossoblù è la sicurezza di uno scolaretto impreparato in un giorno di interrogazioni. Rimandato.

Lancini 5,5. Nonostante la Vibonese non punga, trova il modo di prendere un giallo assurdo.

Giron 5,5. Senza infamia e senza lode in uno dei primi tempi più orrendi della storia rosanero.

Dal 46° Valente 6. Fa il suo da terzino. Ma il Valente che scorazza su tutta la fascia è un’altra cosa…

Luperini 6. Prestazione di sostanza. Fuori gioco (come tutti) nella prima frazione, si riscatta con un secondo tempo “di gamba”.

De Rose 6. Dai suoi piedi parte il pari rosanero. Non è un fine metronomo, questo è chiaro. Per questo non deve smarrire la sua voglia di lottare, sennò diventa un Codrea qualsiasi.

Dall’Oglio 6. Spettatore con popcorn e bomboniera del primo tempo horror rosanero, si riscatta nel secondo soprattutto spostato sulla trequarti. Da una sua punizione il tris di Soleri.

Silipo 6,5. Era l’unico a salvarsi mentre il Titanic rosanero stava affondando. L’unico in grado di inventare la giocata, l’unico in grado di saper dare del tu al pallone. Si fa male, speriamo bene.

Dal 67° Odjer 6. Venticinque minuti col vento a favore, metereologicamente parlando e risultato alla mano. 

Fella 7. Nel primo tempo si divora un gol grande quanto il fegato medio di ogni tifoso rosanero e se fosse rimasto a fare la doccia a fine primo tempo nessuno avrebbe gridato allo scandalo. Siccome, però, il calcio ha anche un’assurda dose di imponderabile, torna in campo e sigla una doppietta. San Luca da Corleone, proteggilo tu da adesso in poi.

Dal 80° Soleri 6,5. Entra e segna. Comincia ad avere un media gol/minuti giocati da record.

Brunori 5. Oggi non la vede proprio, invisibile. Appare solo su un contropiede ma è la controfigura del gigante ammirato in altre circostanze.

Filippi 6. Quando un allenatore cambia in corsa la filosofia di gioco è sempre un’arma a doppio taglio e, chiaramente, solo il risultato determina la bontà della scelta. Soluzione tampone o soluzione finale? Ne sapremo di più contro l’Avellino del suo amico Braglia.

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