Ha lasciato il campo a dieci minuti dal 90′ sostituito con Fallani, Alberto Pelagotti, per quello che in molti considerano un cambio tattico tutto da decifrare. Prima di allora, a dire il vero, nonostante un buon Savoia, guanti puliti e sfera da raccogliere per una volta in fondo al sacco. “Questa volta siamo stati un pò meno concentrati del solito, concedendo di conseguenza qualcosa in più. Bravi loro a metterla sul piano fisico, anche se, come ho detto ai miei compagni, i campani non riusciranno mai a collezionare dieci vittorie di fila“.
PER VINCERE GRUPPO COMPATTO
E’ carico come sempre l’estremo difensore rosanero che, ai microfoni di TRM aggiunge. “Qualla di domenica è una sconfitta che ci può stare e che non sclafisce le nostre certezze, sta a noi farne tesoro. Personalmente – aggiunge l’ex portiere dell’Arezzo – cerco di dare l’esempio nell’ottica di un gruppo unito e compatto. Solo così si vincono i campionati. Un esempio su tutti lo sta dando Pergolizzi che, nonostante le stampelle non lascia mai il campo”.
CAMPI PICCOLI UN PROBLEMA
Un allenatore, il palermitano, che ha una precisa idea di gioco e al quale i risultati stanno dando ragione. “Solitamente un tecnico conta di base 12/13 giocatori a meno di non disporre di una rosa ampia come quella della Juventus. Questo è un torno difficile dove non basta solamente sapere giocare, bisogna avere qualcosa di più a livello mentale. Gli stessi campi che abbiamo trovato in trasferta sono deleteri per una squadra tecnica come la nostra – ammette il portiere nativo di Empoli -, in quanto creano problemi proprio sotto il profilo del gioco. Se ho un sogno?, Sì, quello di tornare in A con Il Palermo“