Vincere o convincere? Questo è il problema

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Vincere o giocare bene, è l’annosa questione che attraversa oltre un secolo di calcio. Di certo la squadra che più si avvicina alla perfezione è quella che, come si suole dire, “vince e convince”. Ma non sempre ciò è possibile, e così quando si ottiene un successo di “corto muso” o non brillando particolarmente, ecco che esce un altro proverbio tra i più sentiti nel mondo del calcio: “Ciò che importa è il risultato”. Cosa su cui, in effetti, non si può obiettare, perché le singole partite si archiviano rapidamente, ma alla lunga sono punti e piazzamento in classifica a delineare le potenziali ambizioni di una squadra.

Ambizioni che, in casa rosanero, crescono di partita in partita, dopo un inizio altalenante che poteva lasciare presagire un’altra stagione con più nero che rosa. Complice, sicuramente, anche l’assenza della cosiddetta squadra “schiacciasassi”, per intenderci la Ternana dello scorso anno. E così, rendendosi conto invece che anche il Bari è “umano” come tutti, il Palermo ha iniziato la marcia di avvicinamento ai galletti. Adesso, che il primo posto dista solo 4 lunghezze, è nuovamente possibile ricominciare a sperare.

CALARSI NELLA CATEGORIA

Proprio la Ternana della stagione 20/21, forse, aveva fatto brillare gli occhi agli appassionati di calcio, tanto da dimenticare quali siano i reali connotati della serie C. Per ricordarlo, paradossalmente, serve richiamare il “dobbiamo ancora calarci nella categoria” pronunciato da mister Boscaglia dopo la sconfitta esterna di Bisceglie dello scorso anno. Frase che ogni tanto ha risuonato nelle orecchie dei giocatori rosanero anche dopo l’esonero del tecnico di Gela. Ora, a distanza di oltre un anno, se non altro si ha sempre più spesso l’impressione di esserci dentro questa categoria, perché solo vivendola per quello che è se ne può uscire fuori prima possibile.

Alla fine, dunque, di riffa o di Fella, ciò che conta è che si porti acqua al mulino rosanero. D’altra parte si dice che la fortuna, spesso, aiuta gli audaci. E allora, per quanto è innegabile che gli episodi, nell’ultima gara casalinga contro il Potenza, siano stati determinanti per l’esito finale, è altrettanto vero che nelle occasioni delle due reti i rosa si trovavano al posto giusto nel momento giusto. Da lodare infatti, nel primo gol, la rapidità di Fella ad approfittare dello svarione difensivo del Potenza ed insaccare. Altro errore di lettura nel rimbalzo del pallone al minuto 95 da parte degli ospiti, ed altro gol rosanero; e qua Silipo è bravo a fare diventare semplice ciò che semplice non è. Perché capire cosa sta accadendo, correre e insaccare con lucidità e precisione non sono cose né scontate e né da tutti.

Quando non si gioca bene, d’altra parte, per vincere servono “gli episodi” e “la qualità dei singoli”, altre frasi fatte ma sempre vere ed attuali. Episodi che talvolta possono anche girarti contro, come nel caso del recente “tuffo” di Plescia che ha portato al rigore del pareggio contro l’Avellino.

Adesso avanti tutta, con testa ai tre punti anche nel prossimo match. Perché in fondo forse, tra tutte le massime del mondo del calcio, la più gettonata rimarrà sempre quella dell’avvocato Agnelli: “Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta”.