Palermo, è profondo rosso

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Citando Almodovar, è un Palermo “sull’orlo di una crisi di nervi”. Almeno così si direbbe stando alla quantità monstre di cartellini rossi accumulati in diciotto turni di campionato. Ben otto, al momento, gli allontanamenti dal rettangolo di gioco: cinque espulsioni dirette e tre per doppio giallo. Nel girone C nessuna squadra ha fatto meglio, cioè peggio. Staccato di due lunghezze c’è il Picerno, addirittura a quota zero espulsioni la Juve Stabia. Un primato del quale c’è sicuramente poco da vantarsi e che vede i rosanero dominare – a pari merito con il Seregno – nell’ambito dell’intero movimento professionistico italiano.

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Palermo, 8 cartellini rossi in 18 gare

Questo continuo subire provvedimenti in campo (con le relative squalifiche comminate dal Giudice Sportivo) possono essere la concausa di un rendimento altalenante da parte della squadra di Filippi? Potrebbe, visto che la maggior parte dei cartellini sono arrivati in trasferta, cioè dove il bilancio del Palermo appare più lacunoso. Su nove gare disputate lontano dal Barbera, i rosanero hanno terminato quattro volte in inferiorità numerica e tre volte su quattro sono tornati a casa con zero punti (Taranto, Picerno e Catania). Quasi indolore, invece, l’effetto delle espulsioni casalinghe: due vittorie (Campobasso e Virtus Francavilla) ed un pareggio (Avellino).

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Davvero paradossale che una squadra alla quale si rimproveri spesso la mancanza di cattiveria sia in cima alla lista dei cattivi. Ciò a riprova del fatto che le sanzioni subìte siano frutto più di raptus del momento piuttosto che di ferocia agonistica.

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