Il Palermo affonda a Latina. Ora deve agire la società

0

Latina-Palermo, di fatto, dura dieci minuti soltanto. Finché i rosanero sono stati in undici; poi, con l’espulsione di Buttaro, la gara è scivolata nelle mani del Latina, che è passato in vantaggio e, quando i rosa sono rimasti addirittura in nove, ogni speranza di recuperare il risultato è diventata pura fantasia.

È stato un Palermo deprimente, che si è fatto male da solo, che si è consegnato all’avversario con degli errori costati carissimo, come a Catania, sul piano del risultato e su quello disciplinare. E con la terza sconfitta consecutiva in trasferta, continua la marcia del gambero in classifica e le dichiarazioni della vigilia sulle ambizioni di primo posto suonano ormai velleitarie, per non dire ridicole e irrispettose per i tifosi. Nelle ultime cinque partite, il Palermo ha ottenuto appena 4 punti. Il 20 novembre, i rosa avevano soltanto 4 punti di distacco dal Bari capolista, oggi, in caso di vittoria dei pugliesi diventerebbero 11.

La gara di oggi ribadisce la forte necessità di intervenire sul mercato per migliorare non soltanto il centrocampo, ma anche un reparto come la difesa, dove pur nella sovrabbondanza di elementi, manca la qualità. Eppure non era partito male, il Palermo. Almeno nei primi dieci minuti, i rosa avevano mostrato un buon ritmo e un piglio deciso. Tante le novità nel Palermo proposte da Filippi che schiera con il solito 3-5-2. Lancini torna centrale difensivo per l’indisponibilità di Marconi. Una scelta che si rivelerà decisiva e deleteria per il Palermo perché con i suoi errori, il difensore sarà determinante per gli episodi che segnano il destino della partita. A completare il trio difensivo, Buttaro a destra e Perrotta a sinistra; a centrocampo tornano Almici e Luperini, con Odjer e Dall’Oglio interni e il redivivo Giron esterno a sinistra. In attacco ritorna Fella a fare coppia con Brunori. Di Donato schiera il suo Latina con il 3-5-2, con Jefferson al suo rientro da titolare, in avanti con Carletti.

Al 5° grande opportunità per Brunori che sfrutta il mancato intervento di testa del suo marcatore su un passaggio di Dall’Oglio, ma sulla sua conclusione è bravo il 20enne portiere del Latina, Cardinali, a respingere. Al 10° il Palermo resta in 10. Lancini sbaglia un controllo, servendo Carletti che scatta verso l’area rosanero; Buttaro lo ferma fallosamente, almeno secondo l’arbitro, da ultimo uomo e il cartellino rosso è la logica conseguenza. È la nona espulsione in campionato per un rosanero, la sesta con un rosso diretto.

Se il Latina aveva avuto qualche difficoltà a smarcarsi dal pressing del Palermo, ora si porta con continuità nella metà campo dei rosanero e al 19° arriva il vantaggio degli uomini di Di Donato. È ancora Lancini a sbagliare un rinvio su un cross dalla sinistra, mettendo il pallone sui piedi di Giorgini che la ributta dentro, dove Carletti con un colpo di testa batte Pelagotti. Al 23° Jefferson, che aveva già graziato il Palermo all’andata, al Barbera, si divora un gol clamoroso: a zero metri dalla linea di porta, manda alto su un cross dell’inarrestabile Carletti.

Le difficoltà del Palermo sono evidenti e soltanto a ridosso della mezz’ora i rosanero riescono a arrivare al tiro con una conclusione non difficile di Dall’Oglio. Al 33° si fa cacciare anche Pelagotti che abbatte Jefferson al limite dell’area; l’attaccante lo aveva scavalcato con un pallonetto, ma almeno due difensori potevano intervenire per evitare problemi. Il Palermo resta in nove, come nel derby di Catania. Ma quella volta, la seconda espulsione arrivò nel finale e contro un avversario in dieci. Filippi richiama Fella per mandare in porta Massolo al suo esordio in campionato.

Il Palermo non alza bandiera bianca e prova a portarsi avanti, ma a ogni ribaltamento di fronte il Latina potrebbe fare male ai rosa. Ci prova Almici con un tiro da fuori, che va alto. A inizio ripresa, Accardi sostituisce Dall’Oglio e si sistema nel suo consueto ruolo di esterno difensivo di destra. Impiega solo una manciata di minuti per prendersi un giallo per un fallo sulla trequarti su Tessiore che provava a scattare verso l’area di rigore di Massolo. Il Latina gioca sul velluto e non alza i ritmi della sua azione alla ricerca del raddoppio che chiuderebbe la sfida con netto anticipo. Dal canto suo, il Palermo non ha i mezzi e le idee per impensierire i nerazzurri, anche se non mancano la voglia e la corsa.

Inutili le urla di Filippi dalla panchina con le indicazioni per i suoi. Almici ci prova su calcio di punizione, ma anche stavolta non inquadra la porta. Così come sbaglia di testa Jefferson al 69°, sugli sviluppi di un calcio di punizione. Il Latina prova a dare una mano ai rosa, con l’espulsione di Amadio per doppia ammonizione, dopo un fallo con Odjer; Filippi cambia il ghanese con De Rose e Almici con Soleri. Con un solo uomo in meno, una rimonta non sarebbe più impossibile, per gli uomini di Filippi.

I laziali continuano a sprecare le occasioni che il Palermo concede sbilanciandosi in avanti. All’85° Massolo è bravissimo a salvare la sua porta su una conclusione ravvicinata, due minuti dopo respinge un altro tiro, da fuori area. Dall’altro lato, Brunori è l’ultimo a arrendersi e al 90° una sua girata finisce fuori di poco. Al 92° De Rose conclude un rapido ribaltamento di fronte con un tiro alto dal limite dell’area. Alla fine dei sei minuti di recupero, svaniscono, forse definitivamente, tutte le illusioni del Palermo di poter ambire alla promozione diretta. Perché se sul campo la squadra continua a non rispondere, adesso tocca alla società agire. Almeno sul mercato, se non anche con provvedimenti più radicali che riguardano la guida tecnica.

CONTINUA A LEGGERE