Forza e coraggio ragazzi, dopo appena 13 giornate è già arrivato il momento di fare quadrato. Niente di sorprendente comunque, questo è il pianeta rosanero, prendere o lasciare. La prevendita al botteghino per il derby contro l‘ACR Messina è fin’ora stata fiacca. Si parla di meno di duemila paganti pronti a unirsi ai circa diecimila abbonati sempre che vento e pioggia attesi non metteranno paura.
APPARTENENZA A PRESCINDERE
Non sono bastate neanche 10 vittorie di fila, e un distacco “monstre” sulla seconda per confermare, alla vigilia di un derby d’alta classifica i 16.000 di questo scorcio iniziale di campionato. Sempre che, la corsa al tagliando, non veda nelle ultimissime ore un’impennata a sensazione poco credibile. Senza essere catastrofisti in merito, non vorremmo che il sentimento di “Appartenenza“, per tanti, fosse tale fino a che sul carro c’erano i vincitori.
BARBERA PIU’ AZZURRO CHE ROSA
Possono, la prima sconfitta anche se casalinga, e un pareggio contro l’ultima in classifica avere scoraggiato a tal punto da disertare lo stadio? Proprio alla vigilia di un match tanto delicato in cui, causa defezioni di rilievo la truppa di Pergolizzi mai come adesso necessitava della spinta del pubblico? Evidentemente sì. E dire che c’era chi, dopo quella gran cornice di pubblico offerta dal Barbera in occasione della partita della Nazionale, auspicava la stessa cosa per domani.
INCANTESIMO SPEZZATO
Pazienza dunque, 12/13 mila presenza in D rimangono comunque tanta roba. L’importante sarà non consegnare le chiavi della discoteca ai fans ospiti, attesi in gran numero e con il morale alle stelle per questo derby. Sulle note di “Ostia Lido” bisogna che ci tornino a danzare i palermitani. Volendo spiegare meglio il concetto, adesso che l’incantesimo dell’invincibilità si è spezzato, nulla di strano che molte vittorie saranno più sudate del previsto. Mettiamo nel conto duelli molto più equilibrati, con avversari sempre più rognosi, in cui il Palermo potrebbe spuntarla grazie a episodi e perchè no in zona Cesarini.
ALLO STADIO SOLTANTO PER INCITARE
Proprio per questo motivo serve il 12mo uomo in campo, quello incarnato da sempre dalla curva nord, divisa ma al contempo compatta nel sostenere la squadra. In buona sostanza, il messaggio deve essere chiaro: chi sceglie di venire allo stadio lo faccia soltanto per incitare, dal primo all’ultimo minuto di gara. Perché, qualsiasi altro atteggiamento nei confronti di Ricciardo&co, grandi protagonisti di un inizio torneo oltre ogni più rosea aspettativa, è assolutamente bandito.
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