Non c’è nulla da fare, laddove il Palermo si accinge ad andare, almeno in questa quarta categoria, sono più i segnali di stima che quelli di guerra. E così, nonostante rullino forte i tamburi in quel di Giugliano, ci pensa Giovanni Garofalo, direttore generale dei “tigrotti” a chiarire come stanno le cose. “Per noi, ospitare una squadra dal grande blasone quale quella rosanero non può che essere motivo di orgoglio. Giocare contro il Palermo non è che capiti tutti i giorni, motivo per il quale accoglieremo i siciliani come si conviene con una grande squadra”. Ecco di seguito l’intervento del Dg dei “tigrotti” ai microfoni di Rosanerolive.it
Il Giugliano, anche se matricola, dati alla mano risulta essere uno dei club che ha investito di più.
“E’ vero. La proprietà ha fatto un ottimo lavoro in sede di mercato, mantenendo inalterata l’intelaiatura che lo scorso anno ci ha permesso di vincere il campionato di Eccellenza. Innesti di elementi esperti come Alvino, De Vena, Colombatti e Ruggiero si sono aggiunti a Liccardo, Caso Naturale, Di Girolamo tanto per citarne alcuni. Nonostante ciò, ci crediate o meno, la nostra priorità resta la salvezza evitando i play-out”.
Tigrotti rossoblù esperti ma allo stesso tempo molto attenti alla cura del vivaio
“Eccome. Tengo a sottolineare la nostra cura per i giovani, vera e propria risorsa di questa serie D. Non credo sia vincolante più di tanto la regola degli under, anche se, imporne quattro potrebbe sembrare eccessivo. Ma solo perchè ritengo che se un giocatore vale, il proprio allenatore lo fa giocare a prescindere dall’età. Oggi il nostro calcio è troppo penalizzato da questo punto di vista. Avete visto il Palermo contro il Messina domenica?”.
“A un certo punto gli under in campo erano ben sei eppure si è giocato a senso unico. E a proposito di allenatori, nei confronti del nostro mister, Massimo Agovino, nutriamo grande fiducia, tanto da tenerlo con noi da diversi anni. L’ orientamento è quello di una seria pianificazione, come dimostrato dai lavori che, dopo diverso tempo ci consegneranno un nuovo stadio da 12.000 posti dotato di rettangolo di gioco all’avanguardia”. Il Giugliano da sette anni disputa le gare interne presso lo stadio “Alberto Vallefuoco” della confinante Mugnano di Napoli, zona nord ovest dell’hinterland napoletano.
Prima Bari, adesso Palermo: è più l’onore di affrontare nobili decadute o il rammarico di disputare tornei dall’esito quasi scontato in chiave promozione?
“Se parliamo di blasone, come detto, siamo onorati di affrontare club storici. Il problema non è tanto il Bari e adesso il Palermo iscritti nel girone I o l’Avellino lo scorso anno nel girone H. Il vero problema è questa maledetta regola dei play off, che per come è stata pensata trovo del tutto assurda. Se invece – continua Garofalo ai microfoni di Rosanerolive -, almeno un posto dei play off garantisse la promozione in C tutto sarebbe diverso”.
“Non si può ogni anno sperare nel fallimento degli altri o investire fior di quattrini, come nel caso del Cerignola lo scorso anno, per poi vedersi respinti dalla C a causa del manto erboso del proprio stadio. Almeno un posto in più la Lega di serie C dovrebbe trovarlo. Tutte le squadre della quarta serie hanno il diritto di giocarsela fino all’ultimo, altrimenti sì che le fuoriserie come Bari e Palermo diventano un problema”.
I Rosanero, costruiti per vincere, hanno perso una sola partita, quella col Savoia che la scorsa domenica ha avuto la meglio anche su di voi. Sono davvero gli oplontini gli avversari numero uno del Palermo?
“No. Il vero avversario del Palermo non può che essere il Palermo stesso – ammette Garofalo-. Troppo ampio il divario esistente tra i rosanero e il resto delle compagini del girone I. E poi, senza nulla togliere al Savoia, credo che contro di noi i bianchi non abbiano dimostrato tutta questa forza di cui si parla. No, sinceramente non credo proprio che se la possano giocare con il Palermo, che, ripeto, reputo essere lo schiacciasassi incontrastato di questo campionato“.
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