Rosario Pergolizzi occupa un posto importante nella storia fin qui triennale del Palermo di Mirri. È, infatti, l’allenatore che ha condotto i rosanero fuori dal calcio dilettantistico vincendo il campionato di serie D. Queste le sue parole in esclusiva per RosaNero Live.
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“Ho vissuto il percorso playoff alla grandissima – ha raccontato Rosario Pergolizzi –, da palermitano e tifoso del Palermo. Provo una stima enorme verso Silvio Baldini. In questo gruppo, inoltre, ci sono tanti giocatori che ho allenato in serie D. Il mister si è preso quello che aveva lasciato 18 anni fa. Troppo facile, infatti, elogiarlo a risultato ottenuto: personalmente lo stimavo ancora prima che prendesse il Palermo. Stimavo l’uomo nonché l’allenatore. Il risultato finale è stata la ciliegina sulla torta”.
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“I meriti del tecnico toscano? Conoscendo l’ambiente Palermo – ha dichiarato mister Pergolizzi – penso che abbia fatto tantissimo il rapporto umano che si è creato all’interno del gruppo. È riuscito a creare un ambiente fatto da persone capaci di credere l’uno nell’altro, sempre, però, nel rispetto dei ruoli. Non posso esprimere giudizi tecnici dall’esterno, ma è sotto gli occhi di tutti che il Palermo di gennaio era una squadra, il Palermo di giugno un’altra. E il Palermo di giugno avrebbe vinto giocando contro chiunque. Il simbolo di questo Palermo è il gruppo”.
“Vedere tutta quella gente allo stadio mi fa venire il rammarico per non avere potuto festeggiare la promozione dalla D alla C per colpa della pandemia. Mi consolo pensando che ad ogni partita in D avevamo una media di diciassettemila/diciottomila spettatori. Sono orgoglioso di aver fatto parte del percorso triennale di questo Palermo. Io e Baldini, nelle nostre vittorie, siamo accomunati dall’amore per Palermo, per la città, per le persone e per la nostra maglia. Sotto questo punto di vista – ha chiosato l’allenatore palermitano – siamo uguali: entrambi, quando ne parliamo, abbiamo i brividi”.
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