Chissà perché ci sono partite che tanti vedono in un modo e qualcuno le vede in maniera diversa. Palermo Cittadella è stata una gara davvero brutta. Difficile trovare un voto per i due portieri tra tutti i pagellisti. Basta questo dato per fotografare uno spettacolo in cui la vera protagonista è stata la noia.
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Il solito Palermo con i soliti “schemi” , roba che il famoso “viva il parroco” sarebbe da insegnare a Coverciano. Eppure c’è chi ha visto i rosa fare passi avanti sul piano del gioco. Corini ha dichiarato che i suoi sono stati bravi ad occupare l’area di rigore avversaria, ad intasarla oseremmo dire, in quelle rare anzi rarissime volte in cui gli atleti di casa si sono presentati dalle parti di Kastrati.
D’altra parte di fronte c’era una squadra che da dieci anni gioca in questo modo, occupando gli spazi a centrocampo e facendo della fisicità la sua arma migliore. Il buon Eugenio questo lo sapeva tanto da averlo sottolineato a fine gara. Allora ci chiediamo perché non abbia saputo trovare le contromisure o perché abbia usato l’arma Valente, l’unico in grado di creare qualche apprensione alla difesa avversaria, solo nei minuti finali.
Neanche di sfortuna possiamo parlare, per quella traversa del 30 rosanero su punizione. Non è pensabile che le partite si possano risolvere con un tiro piazzato. Simili episodi possono certamente aiutarti a vincere ma se non si propone nulla più del niente in una partita si può parlare solo di fortuna e non certamente di bravura. Ma così è se vi pare, il tecnico bresciano ha visto il bicchiere mezzo pieno, i tifosi invece no tanto che la colonna sonora finale non è stata l’inno rosanero ma una lunga canzone mononota, quella dei fischi dell’intero Renzo Barbera.
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Se si continua con Corini in panchina ancora un paio di giornate e lo stadio sarà vuoto. Inoltre i giocatori (che sono il vero patrimonio del club) si stanno tutti ‘bruciando”!!! Accompagnare alla porta uno che si guarda la partita da spettatore in panchina è il minimo che si possa fare. #coriniout…..
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